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DOCENTI TUTOR: RESOCONTO DELL'INCONTRO AL MIM

Incontro al MIM con Dirigenti e funzionari Amministrativi, le valutazioni della Gilda

 

Nella giornata di giovedì 25 ottobre, presso la sala riunioni del MIM, alla presenza di Dirigenti e funzionari Amministrativi, si è tenuta la seconda riunione informativa avente per ordine del giorno: 1) Gestione delle supplenze brevi e saltuarie a.s. 2024/25 2) Tutor e orientatori a.s. 2024/25 – riparto risorse 3) Organi collegiali on line
Il primo punto all’ordine del giorno era stato ampiamente dibattuto nella seduta precedente, pertanto si è passati direttamente alla questione del riparto delle risorse per i tutor e gli orientatori. In relazione alle risorse destinate alla figura dei tutor e dell’orientatore, è stata illustrata una bozza di decreto che era stata precedentemente inviata alle OO.SS al fine di poter presentare, con cognizione di causa, le proprie osservazioni al tavolo. Secondo quanto esposto le risorse verranno assegnate secondo due diverse linee di finanziamento
84 milioni distribuiti come quota fissa alle singole scuole in base alla consistenza numerica degli alunni delle classi terze, quarte e quinte della scuola secondaria di II grado;
189 milioni come quota variabile provenienti dal programma europeo ripartiti sempre in base al numero di alunni del triennio delle superiori che saranno però effettivamente erogate soltanto in seguito ad attività svolte dai tutor in orario extra curriculare che andranno formalmente rendicontate.
Per la parte fissa valgono le regole dell’anno precedente, quindi i compensi andranno contrattati dalle RSU in sede di contrattazione decentrata entro un valore minimo e massimo indicato nel decreto. Sottolineiamo però che il valore minimo per l’anno scolastico in corso è pari a 1569,68 lordo stato (era 2.850€ lo scorso anno) mentre il valore massimo è diventato pari a 2.725,16 (era 4.750€ lo scorso anno) con evidente ridimensionamento rispetto alle cifre dello scorso anno. Per il docente orientatore invece, la cifra è rimasta inalterata ed è pari a 1.500€. E’ stato precisato però che le risorse complessive consentiranno comunque ai tutor di raggiungere i compensi dell’a.s. 2023/24 con la differenza che, a tal fine, sarà necessario dimostrare di aver effettuato attività di tutoraggio al di fuori del proprio orario di servizio. E’ stato anche precisato che, pur dandoprecedenza a coloro che hanno già svolto l’attività di tutor lo scorso anno, sarà comunque possibile, per coloro che intendano candidarsi a tale incarico, seguire il corso di formazione che l’INDIRE ha predisposto. Riguardo all’argomento in questione, la nostra delegazione ha innanzi tutto chiesto se sia stata effettuata un’indagine per valutare la reale efficacia di questa misura così dispendiosa e ha rilevato come nella realtà la figura del tutor è risultata spesso essere sovrapposta ad altre figure presenti nell’organigramma delle istituzioni scolastiche (referente PCTO, coordinatori di classe ecc.). Ha inoltre ribadito la proposta di allargare il numero dei docenti tutor facendoli coincidere con il coordinatore di classe, che potrebbe così gestire in maniera maggiormente adeguata un gruppo classe di alunni conosciuti e seguiti per l’intero anno scolastico. Per raggiungere tale obiettivo, abbiamo proposto di non vincolare un valore minimo per il compenso dei tutor in modo da poter allargare la platea a tutti i coordinatori di classe disponibili a fare il corso di formazione proposto dall’INDIRE. Tale scelta consentirebbe, conseguentemente, di liberare delle risorse del FIS che potrebbero essere destinate ad attività didattiche di vario genere. Abbiamo anche precisato che l’individuazione dei docenti destinatari dell’incarico di tutor debba necessariamente passare attraverso una delibera del collegio dei docenti. In risposta al nostro intervento, ci è stato detto che nulla vieta alle singole scuole di far coincidere la figura del tutor con quella del coordinatore di classe e che nelle note esplicative si sottolineerà in maniera particolare questa modalità organizzativa. Riguardo però al compenso minimo, si tratterebbe di un’espressa indicazione del ministro, il che porterebbe, in termini numerici, ad avere mediamente un tutor/coordinatore ogni 2 classi. In una riunione successiva verranno presentati i risultati di un’indagine relativa all’efficacia dei tutor già avviata dal ministero. In relazione al terzo punto all’ordine del giorno, il Dottor Greco ha presentato la bozza di un verbale relativo al confronto, previsto dall’ART 44 comma 6 CCNL 2019/21 inerente i criteri per lo svolgimento a distanza delle riunioni che 

rivestono carattere deliberativo. La bozza sostanzialmente prevede che le singole scuole POSSONO modificare il loro regolamento interno per lo svolgimento delle riunioni a carattere deliberativo purché:
sia garantito il carattere personale del voto (unicità del voto), sia garantita la trasparenza e la verificabilità delle procedure secondo principi di sicurezza, integrità e correttezza, il
voto venga espresso mediante l’utilizzo di piattaforme certificate, utilizzando sistemi con criteri tecnici che il MIM si impegna ad individuare in un secondo momento, se le OO.SS. daranno loro il via libera al confronto in essere.
Su questo tema le OO.SS hanno dimostrato di avere diverse posizioni riguardo all’imposizione inerente l’uso di una piattaforma certificata. Infatti alcune OO.SS. presenti vorrebbero allargare le maglie consentendo alle singole scuole di effettuare qualsivoglia riunione, anche a carattere deliberativo, utilizzando una qualsiasi piattaforma presente sul mercato, senza nessun vincolo di garanzia riguardo alla segretezza del voto; altre, tra cui la nostra, hanno invece espresso la loro convinzione che un Collegio dei docenti debba principalmente essere svolto in presenza, se però ciò, per vari motivi, non fosse possibile, devono comunque essere mantenute tutte le garanzie di correttezza e segretezza che solo una piattaforma certificata può consentire. Sono comunque state espresse perplessità riguardo alla genericità ed estrema sintesi della formulazione della proposta di verbale e si è quindi convenuto di aggiornare la seduta con l’impegno dell’amministrazione di preparare un allegato al verbale dove verranno esplicitati i criteri che dovranno avere i sistemi di voto on line per poter essere utilizzati dalle singole istituzioni scolastiche. Al termine della seduta, il Dirigente del MIM è anche intervenuto sul primo punto all’ordine del giorno rinviando anch'esso ad un momento successivo, facendo però chiaramente intendere che, alla luce della discussione del precedente incontro, la bozza di circolare presentata verrà probabilmente ritirata.
La delegazione Federazione Gilda Unams

25/10/2024

Concorso PNRR

SCUOLA, CONCORSO PNRR, GILDA: INADEGUATO, OCCORRE RITRATTARE CON COMMISSIONE UE

Sul nuovo concorso PNRR la Gilda degli Insegnanti intende esprimere il proprio dissenso e richiede di ritrattare con la Commissione Europea per proporre, piuttosto, un sistema di assunzione a doppio canale, che recluti prioritariamente dagli idonei dei precedenti concorsi.

Tra i motivi per cui si ritiene inadeguato il nuovo concorso nazionale, c’è soprattutto il tema legato alla lotta al precariato, che con i tempi lunghi che il concorso PNRR richiederebbe, rischia di aggravarsi.

Inoltre, sarebbe impossibile raggiungere l’obiettivo della stabilizzazione di 70mila docenti entro il 2024, con le incertezze burocratiche che si dovrebbero affrontare.
Indire un nuovo concorso nazionale, poi, vorrebbe dire un dispendio enorme di risorse economiche e amministrative, che riteniamo piuttosto necessario investire nel miglioramento delle strutture scolastiche e nei bisogni primari degli studenti.
Per questi motivi la Gilda degli Insegnanti chiede di ritrattare con la Commissione Europea il numero di concorsi previsti, introducendo l’assunzione a doppio canale come misura straordinaria.
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Leggi l'articolo completo al link ➡️ https://shorturl.at/n6jt3

24/10/2024

Permessi straordinari per il diritto allo studio – art. 3 D.P.R. 23/8/88 n. 395.

23/10/2024

Concorso PNRR, GILDA: inadeguato occorre ritrattare con commissione UE

Sul nuovo concorso PNRR la Gilda degli Insegnanti intende esprimere il proprio dissenso

 

Quattro buoni motivi per non bandire il concorso PNRR 2 e ritrattare con la Commissione Europea per l’assunzione con doppio canale

 

La Gilda degli Insegnanti ha sempre sostenuto la selezione meritocratica dei docenti attraverso concorsi pubblici, riconoscendo l’importanza di una scuola di qualità. Tuttavia, di fronte all’attuale emergenza legata al precariato e alla necessità di garantire continuità didattica, il concorso PNRR 2 non sembra essere la soluzione più adatta. In questo momento straordinario, occorrono misure straordinarie per fronteggiare le sfide della scuola italiana.

 

Ecco quattro buoni motivi per cui la Gilda ritiene inadeguato il concorso PNRR 2 e propone di ritrattare con la Commissione Europea introducendo l’assunzione a doppio canale come soluzione più efficace e tempestiva.

 

1. Tempi troppo lunghi per un’emergenza immediata

 

Il concorso PNRR 2 richiede tempi prolungati per l’organizzazione, lo svolgimento delle prove e l’immissione in ruolo dei vincitori. In un contesto di emergenza come quello attuale, questi tempi sono incompatibili con la necessità di stabilizzare rapidamente i docenti e garantire la copertura delle cattedre. Inoltre, a partecipare al concorso PNRR 2 sarebbero più o meno gli stessi docenti che hanno partecipato al concorso PNRR 1, quindi, è già personale selezionato e che ha dimostrato il proprio valore.

 

2. Obiettivi del PNRR a rischio

 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede di stabilizzare almeno 70.000 docenti entro il 2024 per migliorare la qualità della scuola italiana e ridurre il precariato. Tuttavia, il concorso PNRR 2, con i suoi tempi lunghi e le incertezze burocratiche, rende impossibile il raggiungimento di questo obiettivo.

 

3. Risolvere subito la piaga del precariato

 

Il precariato nella scuola italiana è un problema strutturale che non può più essere ignorato. Molti docenti precari, pur avendo accumulato anni di esperienza, continuano a lavorare senza la certezza di un contratto stabile, danneggiando la loro vita professionale e personale, oltre che la continuità didattica per gli studenti.

 

4. Migliore gestione delle risorse

 

Indire un nuovo concorso nazionale richiede un significativo dispendio di risorse economiche e amministrative. In un momento in cui le risorse dovrebbero essere concentrate sul miglioramento delle infrastrutture scolastiche e sui bisogni degli studenti, organizzare un concorso lungo e complesso non sembra la scelta migliore.

 

Soluzione

 

La Gilda propone un sistema di assunzione a doppio canale, che recluti prioritariamente dagli idonei dei precedenti concorsi (Straordinario 2018, Ordinario 2020, Straordinario 2022 e PNRR 1). Per i posti residui si potrebbe proporre il sistema di reclutamento dalle prime fasce GPS con tre anni di servizio, come avvenuto nell’A.S. 2021/2022 e come avviene tutt’oggi per gli specializzati di sostegno. In questo modo, si potrà velocizzare l’immissione in ruolo di docenti già selezionati e pronti a coprire immediatamente le necessità delle scuole. Tale sistema eviterà costi amministrativi aggiuntivi e garantirà un processo di assunzione più rapido e meno oneroso. Il doppio canale consentirà una maggiore flessibilità e riduzione dei tempi burocratici.

 

Conclusione

 

La Gilda degli Insegnanti ritiene che il concorso PNRR 2, così come attualmente previsto, non risponda in modo efficace alle urgenze del sistema scolastico. Chiediamo quindi di ritrattare con la Commissione Europea il numero di concorsi previsti, introducendo l’assunzione a doppio canale come misura straordinaria.

 

“D’altra parte, questa nuova contrattazione con la Commissione Europa sembra resa ancora più fattibile alla luce della risposta che la Commissione stessa ha dato ad una lettera di un docente idoneo al concorso ordinario 2020:

 

“…nel campo dell’istruzione l’UE può solo sostenere, coordinare o integrare le azioni degli Stati membri, senza sostituirsi alle loro competenze in questo settore”

 

Attraverso questa strategia, sarà possibile stabilizzare rapidamente i docenti precari, garantendo continuità didattica e rispettando gli obiettivi del PNRR, senza compromettere il principio di meritocrazia

23/10/2024