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Assemblea nazionale unitaria mercoledì 9 febbraio ore 16

Mercoledì 9 febbraio, dalle ore 16,30 alle ore 18,30 è convocata un’assemblea nazionale unitaria di Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e GILDA UNAMS  sulle principali problematiche e vertenze tuttora aperte nel settore scuola.

In particolare, si affronteranno i temi e le criticità relativi a: mobilità del personale, protocolli sulla sicurezza, carenze di organico e classi sovraffollate, tempo scuola, reclutamento, rinnovo del Ccnl e le nostre richieste innanzitutto in termini di risorse aggiuntive, risorse del PNRR e il loro utilizzo.

In allegato un documento unitario di sintesi delle principali questioni alla base dell’iniziativa.

All’assemblea parteciperanno, oltre ai quattro Segretari generali delle OOSS promotrici, anche colleghi/e  del sindacato francese SNES-FSU, UNSA Education e SNUipp-FSU, protagonisti del grande sciopero della scuola in Francia del 13 gennaio.

L’iniziativa verrà trasmessa in streaming e potrà essere seguita su tutti i siti e i social della GILDA UNAMS e degli altri sindacati che hanno aderito all'assemblea unitaria (Flc Cgil, Uil Scuola Rua, Snals Confsa).

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09/02/2022

COMUNICATO STAMPA: contrattazione e aumento stipendiale

Tra un anno l’aumento stipendiale del 4% di cui si parla sarà già del tutto eroso dall’inflazione prevista al 5%

 

“Sul tavolo della contrattazione pesa come un macigno l’assoluta insufficienza di risorse messe in campo e se non si compirà uno sforzo grande per reperirne altre, la trattativa è destinata inesorabilmente a incontrare grandi difficoltà”. A dichiararlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Fgu-Gilda degli Insegnanti, aprendo il suo intervento all’incontro con il ministro dell’IstruzionePatrizio Bianchi, sull’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto.

“Attualmente parliamo di un aumento intorno al 4% che, non solo non basta a colmare il divario con il resto dei dipendenti del pubblico impiego, ma che tra un anno – avverte Di Meglio – sarà già del tutto eroso dall’inflazione prevista al 5%”. Un incremento stipendiale irrisorio che si esaurirà molto presto, dunque, e che non rende affatto merito alla mole di lavoro che grava sulle spalle dei docenti: “La media delle ore di servizio effettivo prestato dagli insegnanti è di 36 – spiega il coordinatore nazionale della Fgu-Gilda citando la recente indagine condotta dall’Osservatorio sui conti pubblici – e la maggior parte di queste ore non viene retribuita, perché i pagamenti ricevuti dagli insegnanti attingendo al modestissimo fondo delle scuole sono spesso forfettari. Ciò significa che molti lavorano per cifre di 3/4 euro l’ora. A ciò si aggiunge il disagio enorme provocato dall’orario di lavoro che non è continuativo ma sottoposto a un continuo spezzettamento”. 

 Stesso discorso per la formazione e l’aggiornamento: “Anche questo impegno va retribuito. Se nel contratto si stabilisce di inserire 25 ore di aggiornamento per il personale docente, posto che un’ora costa 17 euro più il 24% lordo stato, moltiplicando questa somma per gli 800mila insegnanti in servizio nelle nostre scuole, risulta necessario mezzo miliardo di euro l’anno in più per retribuire la formazione. Senza soldi sufficienti – sottolinea Di Meglio – diventa difficile sia l’aumento delle retribuzioni base, sia realizzare progetti per migliorare la scuola. Ci auguriamo, dunque, che colà dove si puote, si aprano i cordoni della borsa”.
 Tra le questioni affrontate dal coordinatore nazionale della Fgu-Gilda, anche quella relativa alle sanzioni disciplinari “che non devono mai andare ad incidere sulla libertà di insegnamento che deve essere sempre garantita”, ribadisce Di Meglio sottolineando la necessità di distinguere i ruoli di inquisitore e giudice e di istituire organismi di conciliazione per riuscire a diminuire il contenzioso alimentato da norme di legge molto confuse. “Sono innumerevoli le sentenze di giudici che hanno stabilito che dalla legge non deriva la possibilità per il dirigente scolastico di infliggere la sanzione disciplinare della sospensione e invece – afferma Di Meglio – le norme del ministero insistono su questo punto”. 
 

Roma, 1 febbraio 2022

 Ufficio stampa Gilda Insegnanti
 Ester Trevisan
03/02/2022

Scheda sulla nuova ipotesi di CCNI mobilità non sottoscritta dalla GILDA

 

http://www.gildanapoli.it/?p=19498

31/01/2022

MOBILITA': comunicato unitario di FLC CGIL, UIL Scuola, Snals e Gilda

 

 

CCNI Mobilità: il Ministero porta in stallo la trattativaGiovedì 27 gennaio 2022


Si è appena concluso l’incontro del tavolo negoziale per il contratto sulla mobilità. L’Amministrazione ha rifiutato di proseguire la trattativa sul testo che mostra parecchie criticità e ha imposto un prendere o lasciare immediato che ha reso impossibile la firma da parte di FLC CGIL, UIL Scuola, Snals e Gilda.

Il testo presenta ancora troppi vincoli che danneggiano l’intero personale scolastico che rappresenta oltre un milione di persone che rischiano di vedersi la strada sbarrata da blocchi legislativi non rimossi.L’attenuazione dei vincoli di permanenza valida per un solo anno crea una disparità tra tutti i docenti interessati ma assunti in anni scolastici diversi, per cui per qualcuno il vincolo si esaurirebbe già da questo anno scolastico, per altri invece permarrebbe anche per gli anni scolastici successivi.

Rimane inoltre l’anomala estensione del vincolo triennale per tutti i docenti già di ruolo che presentano e ottengono una qualsiasi sede che abbiano richiesto: la sottoscrizione di un contratto integrativo così definito rende implicito che si vanno ad accettare i vincoli ulteriori – osservano i quattro segretari decisi a proseguire il confronto – perfino laddove non è espressamente prevista l´inderogabilità, delineando per tutti gli aspiranti una condizione peggiorativa.

Proseguire il confronto è un atto di responsabilità, scrivere un testo chiaro e leggibile libero da vincoli resta il nostro obiettivo.

L’Amministrazione, sulla base delle proposte che abbiamo avanzato può valutare fino a che punto esse siano utili a migliorare il testo e a chiudere il negoziato in tempi brevi cosi da restare nel cronoprogramma dei suoi tempi amministrativi, senza chiudere un negoziato con il prendere o lasciare, quando sono in ballo diritti di oltre 1 milione di persone che meritano attenzione ed approfondimento.

Obiettivo della contrattazione è migliorare le condizioni dei lavoratori – ribadiscono – ma in questo caso quelli colpiti da un peggioramento sono più numerosi di coloro che riescono a trarne un vantaggio. Inoltre, è fortemente discriminatoria e inspiegabile l´imposizione del vincolo di permanenza ai DSGA neo-assunti, rimasti gli unici esclusi dalla mobilità territoriale.

La questione a questo punto ha dimensione squisitamente politica: è il medesimo Ministro, di cui chiediamo l’intervento, a dover chiarire la negoziabilità dei punti che abbiamo sottolineato.

31/01/2022

Commento del Coordinatore Nazionale Gilda sull'orario di lavoro dei docenti

martedì 25 gennaio 2022
“L’indagine condotta dall’Osservatorio dei conti pubblici guidato da Carlo Cottarelli sulle ore effettive di lavoro dei docenti italiani conferma quanto denunciamo da tempo, e cioè che il lavoro sommerso degli insegnanti si è allargato a dismisura non solo per le lezioni da preparare e le verifiche da correggere, ma anche per tutto il carico di incombenze burocratiche di carattere perlopiù impiegatizio che nulla hanno a che fare con l’attività didattica. Uno sfruttamento diventato inaccettabile”. Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti.

“Sugli insegnanti italiani ancora resiste da parte di qualcuno un antico pregiudizio, legato al passato, secondo cui, rispetto ad altre categorie, godrebbero di un orario di lavoro vantaggioso e di tre mesi di ferie l’anno. La realtà è ben diversa ed è sotto gli occhi di tutti. I docenti chiedono, giustamente, che il loro impegno extra orario ufficiale ottenga un riconoscimento economico e contrattale. Un obiettivo – sottolinea Di Meglio – che può essere raggiunto soltanto investendo adeguate risorse. Le retribuzioni dei nostri insegnanti sono tra le più basse dei paesi sviluppati e non reggono affatto il confronto con il resto d’Europa. Basta considerare il caso della Germania, dove l’orario di servizio dei docenti è generalmente composto da 22 ore di 45 minuti, ma lo stipendio è il doppio rispetto a quello dei colleghi italiani le cui ore di lezione variano da 18 a 25 ore, a seconda dell’ordine di scuola, e vanno dai 60 ai 50 minuti”.

“Il contratto nazionale di lavoro è scaduto da tre anni ma ancora non c’è traccia dell’atto di indirizzo all’Aran per l’apertura del tavolo negoziale. Intanto gli stipendi sono al palo e la pazienza degli insegnanti, che scontano un enorme divario retributivo con gli altri dipendenti pubblici, è ormai al capolinea”.

Roma, 25 gennaio 2022

26/01/2022