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Stipendi docenti, Di Meglio: “Rispettiamo la Costituzione”

Il coordinatore nazionale della Gilda commenta le dichiarazioni del ministro Valditara riportate dalla stampa

“Qualsiasi idea di differenziare gli stipendi dei docenti in base alla regione in cui insegnano è inaccettabile e in contrasto con l’articolo 36 della Costituzione, secondo cui il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro. Pagare diversamente per la stessa prestazione lavorativa, dunque, sarebbe incostituzionale”. Così Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, commenta le dichiarazioni del ministro Valditara riportate dalla stampa.  “Se si vogliono mettere in campo interventi perequativi - prosegue Di Meglio - bisogna invece pensare a rimuovere gli ostacoli che impediscono a un docente di condurre, a parità di stipendio, una vita dignitosa anche nelle grandi aree urbane, notoriamente più care rispetto a quelle delle piccole province. Occorrerebbe, dunque, realizzare condizioni per favorire quei docenti che sono costretti per lavorare a spostarsi dalla propria residenza verso aree metropolitane molto costose. Si potrebbe, quindi, pensare a interventi soprattutto sulla casa e sui trasporti, ma non sulle retribuzioni. Si tratta di una tematica delicata sulla quale - conclude il coordinatore nazionale della Gilda - siamo disponibili a un confronto con il ministro”.

27/01/2023

Piano di formazione Personale ATA

Piano di formazione Personale ATA inserito nelle graduatorie provinciali per le posizioni economiche.

17/01/2023

Foglio informativo mese di gennaio 2023

In allegato il foglio informativo elaborato dalla Direzione Nazionale con le principali novità dell'ultimo periodo.
17/01/2023

Dimensionamento

 

SCUOLA: GILDA,’NON E’ FABBRICA, COLLEGI DOCENTI NON FUNZIONANO CON DIMENSIONAMENTO  

 

Roma (Adnkronos) –

La questione del dimensionamento scolastico “preoccupa” il Coordinatore nazionale della GILDA Rino Di Meglio “non tanto – spiega all’Adnkronos – perché diminuiscono i posti ma per la dimensione disumana che stanno assumendo le scuole italiane. Si compromettono i rapporti tra dirigente e insegnanti perché il numero li rende problematici e si rende impossibile il buon funzionamento del Collegio dei docenti. Come si fa – chiede – in un collegio di 250 persone a ragionare sui problemi della didattica e degli alunni? La Scuola – conclude – non è una fabbrica”.

16/01/2023

Legge di Bilancio e Scuola

03/01/2023