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Green pass, Di Meglio: nota del Ministero smentita anche dal governo

Provvedimento fumoso e frammentario, viale Trastevere lo annulli e lo sostituisca in conformità alla normativa vigente

“Errare è umano, perseverare è diabolico. Un proverbio che, evidentemente, è ben conosciuto al Ministero dell’istruzione. Dopo la nostra levata di scudi contro l’illegittimità della nota emanata il 17 dicembre, che estende l’obbligo vaccinale al personale assente per malattia o altri motivi, anche il Governo smentisce il provvedimento. Eppure, cocciutamente, viale Trastevere si ostina a non voler tornare sui suoi passi”. Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito alle disposizioni che inducono i dirigenti scolastici a effettuare il controllo del Green Pass nei confronti dei lavoratori assenti.

“Si tratta di un provvedimento fumoso e frammentario, - spiega Di Meglio - tirato fuori dal cilindro nello stesso giorno in cui la Presidenza del Consiglio dei ministri ha emanato disposizioni chiare e puntuali che precludono ai dirigenti scolastici di effettuare questi controlli nei confronti dei lavoratori che non si trovano attualmente in servizio. La situazione è paradossale e pone in evidenza l’inadeguatezza dell’intervento ‘interpretativo’ adottato dall’Amministrazione scolastica, che sta creando ulteriore ansia, incertezza e confusione, aggravando una situazione già di per sé drammatica”.

“Invece di perseverare cocciutamente nell’errore, - afferma Di Meglio - sarebbe quanto meno opportuno che viale Trastevere intervenisse annullando la nota e sostituendola con un’altra che risulti conforme alla normativa vigente. Molti dirigenti scolastici, infatti, applicando le disposizioni ministeriali, hanno già avviato le procedure che potrebbero portare alla ingiusta sospensione di lavoratori assenti che risultano attualmente sprovvisti del Green Pass”, conclude il coordinatore nazionale.

Roma, 20 dicembre 2021UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI

21/12/2021

Obbligo vaccinale, la nota del 17 Dicembre del Miur crea solamente conflitti

Le note ministeriali possono solo essere applicative delle leggi e non creare ulteriori gravosità per una categoria che si è sottoposta alla vaccinazione per oltre il 95%

La nota del Miur che estende l’obbligo vaccinale al personale assente per malattia o altri motivi è illegittima e crea confusione.
Le note ministeriali possono solo essere applicative delle leggi e non creare ulteriori gravosità per una categoria che si è sottoposta peraltro alla vaccinazione per oltre il 95%.
Abbiamo l´impressione che tanto accanimento serva solo a generare una cortina fumogena per nascondere la mancata capacità di intervenire su spazi, organici e trasporti pubblici.

“Gli insegnanti meritano rispetto – sottolinea Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti - e non si accontentano delle citazioni del romanziere spagnolo José Ángel González Sainz o di Nicolais e Festinese, riportate in una nota che finirà per accrescere solo il contenzioso tra personale scolastico e dirigente. Il Miur, in quel documento, interpreta in modo singolare il criterio per individuare ‘personale in servizio’, ritenendolo tale anche se di fatto è assente per legittimi motivi, contraddicendo la propria precedente circolare del 7 dicembre scorso”.
La nota interpreta infatti poeticamente il Decreto legge che, all’articolo 2, comma 2 afferma che “la vaccinazione costituisce requisito indispensabile per l´attività lavorativa” è quindi ovviamente inapplicabile a chiunque non svolga per legittimo impedimento l´attività lavorativa.
Il poetico funzionario dimentica poi che l’aspettativa per “infermità” cui fa riferimento non esiste più nel contratto della scuola dal lontano 1995. Da quel momento è divenuta infatti assenza per malattia.
La parola infermità – conclude il coordinatore nazionale di Gilda - nel vocabolario ha un significato molto diverso da quello che vuole intendere il Miur e non è un termine giuridico.
Nel nostro sistema giuridico non esiste un´assenza per infermità che non sia la malattia prevista dal Ccnl.Ma se per assurdo esistesse una tale differenza, si dimentica comunque che il datore di lavoro può conoscere solo la prognosi e non la diagnosi, essendo impossibilitato quindi a distinguere tra un tipo di malattia e l’altra.
E’ opportuno quindi che si “chiariscano” subito gli errori della “nota di chiarimenti”.

Roma, 20 dicembre 2021
UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI

21/12/2021

Il diritto alla ricostruzione non si prescrive

Gli arretrati vanno in prescrizione dopo 5 anni

15/12/2021

Il diritto alla ricostruzione di carriera rientra tra i diritti soggettivi del personale della scuola non soggetti a prescrizione, a prescindere dalla data di presentazione della domanda da parte dell’interessato, ferma restando, tuttavia, la prescrittibilità degli aumenti stipendiali dovuti al maturare delle classi retributive secondo gli ordinari criteri previsti dalla legge.
Lo ha fatto sapere il Dipartimento della ragioneria generale dello stato del Ministero dell’economia con una circolare emanata il 2 dicembre scorso.
Il Dicastero di via XX settembre ha recepito l’orientamento della Cassazione e della Corte dei conti ed ha chiarito che il diritto agli arretrati segue comunque il termine di prescrizione quinquennale. Vai alla circolare

https://www.rgs.mef.gov.it/VERSIONE-I/circolari/2021/circolare_n_28_2021/

 

16/12/2021

Covid, Di Meglio: tracciamento contagi si conferma anello debole

Tra i problemi segnalati dalle scuole, anche l’assenza di indicazioni da parte del ministero su come impiegare il personale non vaccinato per motivi di salute

16/12/2021

“I dati sui contagi nelle scuole di cui disponiamo, pur se frammentari, indicano che in molte scuole ci sono serie difficoltà a causa di numerose classi poste in quarantena e del mancato tracciamento che rappresenta anche quest’anno il vero anello debole della catena. Per avere un quadro più preciso, dovremmo conoscere i dati del monitoraggio su cui, invece, c’è poca trasparenza perché il ministero dell’Istruzione non diffonde in maniera puntuale e completa”. Ad affermarlo è Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito all’aumento dei casi di Covid-19 tra i banchi.

“Non possiamo non essere preoccupati rispetto allo scenario che si sta verificando nei Paesi del Nord Europa a causa della variante Omicron - prosegue Di Meglio - perché l’esperienza di questi due anni di pandemia ci ha insegnato che, quando un Paese europeo viene colpito da una recrudescenza del virus, l’allargamento agli altri Paesi è soltanto una questione di tempo”.

Tra i problemi segnalati dalle scuole, anche l’assenza di indicazioni chiare da parte del ministero sulle modalità di impiego del personale che per motivi di salute è esentato dalla vaccinazione.

Roma, 16 dicembre 2021
UFFICIO STAMPA GILDA INSEGNANTI

16/12/2021

Sciopero 10 dicembre: grazie ai 100 mila lavoratori!!

Servono nuove relazioni sindacali e un´attenzione dalla politica che non sia solo spot. La parola passa al Ministro e al Governo

15/12/2021

E’ un grazie ai 100 mila lavoratori che, con il sacrificio economico di una giornata lavorativa, hanno riattivato l’attenzione sui temi della scuola – quello che i Segretari generali di FLC CGIL, UIL Scuola, Snals- Confsal e Gilda Unams - esprimono dopo lo sciopero del 10 dicembre i cui dati si rivelano in crescita (raggiungendo quasi, con l’8%, il risultato dello sciopero del 2016 che si attestò al 9%).
Con lavoratori e studenti abbiamo riacceso i riflettori sulla scuola, ma non solo.
La protesta del personale della scuola è stato il segnale, l’allarme di un malessere più diffuso del mondo del lavoro sempre più marginalizzato dalle forze politiche.

Siamo in una settimana cruciale nell’iter della manovra. In queste ore i partiti stanno misurandosi in sede di emendamenti parlamentari. Una giusta riflessione che dovrebbe portare a soluzioni strategiche e non ‘pezze’ su un abito mal riuscito.

Nel confronto politico e negli incontri che abbiamo avuto – osservano i segretari generali dei quattro sindacati scuola - è unanime la valutazione negativa che le forze politiche hanno fatto sulla politica scolastica di questo governo, tanto che si preannuncia un maxiemendamento sulla scuola che raccoglie tutte le forze di maggioranza.

In attesa di conoscere le determinazioni parlamentari e le valutazioni più complessive del governo, il mondo della scuola pone attenzione ai temi più complessivi che sono alla base dello sciopero generale del 16 dicembre. Temi che restano centrali per la vertenza che si è aperta con il governo.

Attendiamo una convocazione del ministro per riattivare il confronto – sottolineano con forza Francesco Sinopoli, Pino Turi, Elvira Serafini e Rino Di Meglio - che non può essere quello che abbiamo conosciuto in tanti tavoli senza esito ma con un chiarimento politico di fondo che affronti e risolva i problemi a partire dal precariato che va chiuso con immediatezza, sino ad arrivare alla soluzione di ogni sfruttamento lavorativo in termini di stipendio e di mansioni (DSGA f.f.), di interventi strutturali sugli organici e sulla composizione delle classi, sull’avvio del rinnovo del contratto in cui eliminare ogni vincolo relativo alla mobilità.

Lo sciopero del 10 dicembre ha segnato lo spartiacque sia delle relazioni sindacali che quelle negoziali che devono essere improntate da una visione strategica di natura politica, per risolvere i problemi non per analizzarli. Il Patto sulla scuola già analizzava e ipotizzava percorsi, occorre dare concretezza ed esprimere una vera volontà politica di risoluzione dei problemi, con risorse e confronto vero sulla “complessità”.

Bisogna decidere: è questo il senso che il mondo del lavoro ha dato allo sciopero generale del 10. Vanno messe a sistema di nuove relazioni sindacali e politiche.

Ora la parola passa al ministro e al governo.
Dire che gli scioperi non servono significa non tenere conto dell’impegno di migliaia di persone.Oggi si torna a parlare di scuola e di lavoro a scuola. E’ il primo obiettivo raggiunto.

La scuola è parte attiva della società, avverte e risente per prima dei cambiamenti in atto: un campanello di allarme di un mondo che cambia. Rappresentare queste esigenze è dovere del sindacato, dare risposte concrete è compito urgente della politica

16/12/2021